Maria Varela

Biografia

Maria Varela è un'artista interdisciplinare e assistente alla cattedra di arti figurative e applicate presso l'Università della Macedonia occidentale. La sua ricerca si concentra sulle applicazioni creative delle nuove tecnologie, sulla visualizzazione dei dati tessili e sulla produzione collaborativa con le comunità femminili. Sperimenta i modi in cui l'evento archivistico viene trascritto dall'ambiente digitale al mondo fisico. Crea artefatti ed eventi digitali e fisici, esplorando concetti come identità, memoria, tradizione e le loro costruzioni. Nel 2021 ha ricevuto il Selected Art Award dal Taoyuan Museum of Fine Arts di Taiwan. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre internazionali: Méditerranées (Mucem, Marsiglia), Symbiotics (EMST, Atene), Plasmata II (Onassis Foundation, Ioannina), Circular Cultures Milano Design Week (Onassis Foundation - British Council, Milano), Handmade (EMST - Schwarz Foundation - Art Space Pythagorion, Samos), Statecraft (EMST, Atene), L'evento del filo (MOMus, Salonicco), International ArtAward (TMoFA, Taoyuan), 19° Festival di Arte Contemporanea Sesc_Videobrasil (Sesc Pompeia, San Paolo), 16° Biennale Internazionale di Media Art WRO (Wrotslav), No Country for YoungMen (Bozar Palais de Beaux Art, Bruxelles), Future past - Past future : Transmediale (Berlino), AFresh (EMST, Atene), Visual Dialogues (Fondazione Onassis, Atene).

A Tangeri, la mia ricerca si concentrerà sulla complessa relazione tra l'artigianato locale, in particolare la tessitura, e concetti teorici più ampi come l'ecologia materiale e l'ontologia dell'immagine. Esaminando le tecniche artigianali di produzione, esplorerò come la materialità e le immagini ornamentali sfidino le nozioni convenzionali di oggetto, significato e mezzo. Cercherò di capire come forma e materialità diventino inseparabili e rivelino narrazioni codificate. Attraverso questa lente, cerco di indagare la medialità della comunicazione insita in queste tradizioni artigianali. Sono particolarmente interessata al modo in cui questi oggetti agiscono come forma di comunicazione, con il loro potenziale di cambiare il modo in cui pensiamo alla relazione tra creatori/messaggeri e le storie o le tracce che lasciano dietro di sé.